Il Comune
Montefortino è un comune di 1200 abitanti nella provincia di Fermo, posto su una collina e circondato dalle più belle ed alte vette dei monti Sibillini. Il suo nome deriva dalla peculiare distribuzione degli edifici, disposti su delle spirali concentriche.
Polo Museale Palazzo Leopardi
L’interno del cinquecentesco palazzo Leopardi ospita Il Polo Museale con la Pinacoteca Civica Fortunato Duranti, il Museo Comunale Diocesano di Arte Sacra e la collezione Faunistica di Ignazio Rossi Brunori. Questo splendido edificio venne fatto costruire da un ramo cadetto della nota famiglia di Recanati. La sua realizzazione avvenne infatti per volontà di Ser Desiderio Leopardi, Conte Palatino ed estensore delle leggi Municipali di Montefortino, il quale scelse il palazzo stesso come dimora provvisoria dei Vescovi fermani durante le consuete visite pastorali. La famiglia Leopardi vi risedette fino al 1800 quando cioè l’edificio venne acquistato dai Duranti per essere poi donato al comune nel 1979. Costruito in mattoni con pregevoli rifiniture in travertino, si tratta senza dubbio di uno dei gioielli architettonici e artistici più importanti dell’intero territorio del parco Nazionale dei Monti Sibillini in cui risalta per lo splendore e l’armonia delle forme. La facciata, in stile rinascimentale, presenta finestre guelfe, sottolineate dalla cornice e dal timpano semicircolare, che si raccordano alle fasce marcapiano orizzontali. Al piano nobile, la struttura modulare del prospetto è armonicamente modificata dal balcone sostenuto da tre mensole e delimitato da una raffinata ringhiera in ferro battuto. A piano terra emerge il portale bugnato in travertino nel quale la chiave, che chiude l’arco a tutto sesto, ha scolpito ad altorilievo il viso di un fauno sormontato dallo stemma. Tali dettagli vanno ad interrompere con sapiente equilibrio l’imponente struttura in laterizio, che, pur nella sua monumentalità, si inserisce perfettamente all’interno dell’agglomerato urbano disposto lungo le curve di livello del versante sud del paese. Al suo interno, in un ambiente perfettamente conservato e ben restaurato, sale e salette si inseguono in un’armonia straordinaria di proporzioni, colori pastello, trine e merletti dipinti sulle pareti, voli di rondini, volte ariose dei soffitti affrescati.
Pinacoteca Civica Fortunato Duranti
La Pinacoteca Civica Fortunato Duranti viene inaugurata nel 1997, frutto delle donazioni effettuate al comune di Montefortino dall’artista e collezionista Fortunato Duranti (1787 – 1863), il quale ha donato alla sua città natale, a partire dal 1842, una raccolta di opere d’arte databili dal XIV al XIX secolo. La comunità di Montefortino si trovò pertanto, in una data quanto mai precoce rispetto all’evoluzione dei musei civici italiani, nelle condizioni di possedere ‘virtualmente’ la prima pinacoteca pubblica delle Marche.
La collezione è ordinata in nove sale che vanno in ordine cronologico dalle opere più antiche a quelle più recenti, a partire dall’elegante salone gentilizio dove troviamo le opere più importanti come l’Autoritratto di Fortunato Duranti, alcuni dei suoi dipinti, tra cui due copie della Madonna di Foligno di Raffaello rappresentate una su legno e una su marmo. Quattro teche espongono alcuni dei moltissimi disegni dell’autore che mostrano il suo genio artistico e il suo estro nella sperimentazione. Il salone gentilizio contiene anche alcune tavole del pittore austriaco Pietro Alemanno, una splendida tavola del 1497 di Pier Francesco Fiorentino e un Cristo della Passione del Perugino. Il pezzo più antico di tutta la collezione spicca al centro della sala, risale al 1300 ed è una splendida Croce dipinta e scolpita di Jacobello di Bonomo.
Un’intera sala è dedicata all’esposizione di nature morte che per la maggior parte sono opere del pittore romano Giovanni Paolo Castelli detto Spadino. Inoltre vi troviamo l’opera di Cristoforo Munari Natura morta con bottiglie, calice, melograni e altri frutti, ciotola di porcellana cinese, in cui si ravvisa la sapiente mano del pittore nel raffigurare il fine cristallo degli oggetti in vetro e la sottile ceramica cinese, e una Natura Morta con mandola, spartito musicale e frutta di Maximilian Pfeiler.
Un’ulteriore sala è invece interamente dedicata alle opere di Corrado Giaquinto che si lega strettamente alla figura di Fortunato Duranti tra le quali spicca La Maga, da sempre icona della Pinacoteca Duranti, in cui ritroviamo i segni distintivi del pittore come la prevalenza dei toni dell’azzurro e del rosso nelle vesti o i tipici tratti dei volti femminili. Il forte richiamo tecnico e stilistico di Duranti dal Giaquinto ci viene ricordato anche dall’opera Gesù trionfante adorato da vari santi che inizialmente venne scambiata per un’opera del Giaquinto e che in un secondo momento ha rivelato in basso a sinistra la firma autografa proprio di Fortunato Duranti.
Altre opere di notevole pregio posizionate lungo il percorso espositivo sono risalenti al XVII secolo e ci richiamano temi e stili caravaggeschi come La decollazione del Battista, Giuditta e la Fantesca e il Sacrificio di Isacco con i loro sapienti giochi di luci e ombre e la loro caratterizzazione realistica volta a rappresentare l’emotività dei personaggi. Di grande suggestione è la tela Il Fumatore del Maestro del lume di candela, attivo a Roma tra il secondo e il terzo decennio del XVII secolo.
Un’ulteriore splendida tela del XVII secolo di notevoli dimensioni rappresenta lo stemma dei Catenati, Accademia di letterati maceratesi fondata nel 1574, accompagnato da tre splendide figure allegoriche che rappresentano la Verità, l’Eloquenza e la Capacità di discernimento.
L’ultima sala del percorso espositivo è dedicata ai pittori Ignazio e Cristoforo Unterperger con splendide tele del XVIII secolo quali l’Assunzione di Maria, l’Orazione nell’orto e il Trionfo di Bacco, oltre ad uno splendido esemplare di pittura ad olio su lavagna che mette in luce l’abilità tecnica e la sapiente composizione artistica scelte dall’artista.
L’intera collezione espone dipinti, sculture, arti applicate e disegni, per un totale di circa 180 opere che hanno regalato alla Pinacoteca Civica Fortunato Duranti il soprannome di Piccola Louvre dei Sibillini.
Museo Comunale-Diocesano
di Arte Sacra
Il Museo Comunale-Diocesano di Arte Sacra è situato al terzo piano di palazzo Leopardi e nasce invece da un allestimento avvenuto nel 2000. Accoglie opere ed arredi sacri di diversa provenienza dal XIV al XIX secolo, qui riunite per ovviare a problemi di conservazione dovuti alla sconsacrazione e chiusura di alcune chiese del territorio. Lungo il percorso espositivo, sapientemente progettato per offrire al visitatore una comprensione del forte legame tra le opere conservate e l’originario contesto religioso d’appartenenza, sono esposte pregevoli testimonianze pittoriche di artisti attivi nel territorio marchigiano. Nel salone centrale troviamo una splendida pala di Simone de Magistris, noto pittore di Caldarola, che rappresenta la Madonna del Rosario con i quindici misteri del 1577. Si possono inoltre ammirare varie opere dell’artista di San Ginesio Domenico Malpiedi, tra le quali la Madonna di Loreto e l’Immacolata, Sant’Antonio di Padova e S. Chiara, che era molto attivo nelle marche nel corso del XVII secolo, e che decorò interamente con dipinti e stucchi la Chiesa della Madonna del Fonte di Montefortino. Inoltre vi troviamo una splendida tela di Giuseppe Ghezzi ritraente la Madonna col Bambino ed anime purganti.
Oltre alle opere pittoriche troviamo bellissime statue come il Cristo Morto in legno di fico del XVI secolo che viene ancora oggi portato in processione durante la Via Crucis, una Madonna del Girone, statua lignea del XIV secolo con uno stile assolutamente particolare nelle linee bizantineggianti e un’imponente statua di Sant’ Antonio Abate del XV che celebra la vittoria dei montefortinesi in una vecchia battaglia che disputarono con gli abitanti di Visso intorno all’anno 1000 in una zona montana chiamata Piana di Sant’Antonio. Diverse opere oggi custodite nel museo provengono dalle chiese di San Francesco, già Madonna del Girone, di Sant’Agostino, entrambe del XIV secolo, e dalla Pieve di San Michele Arcangelo costruita nella seconda metà dell’Ottocento, luoghi di culto che costituivano i tre importanti centri religiosi della comunità di Montefortino, costruiti all’interno delle mura. Con le loro salde strutture dominano e delineano la visuale di chi, arrivando da Montemonaco, giunge alle porte del paese. Ed ecco che il legame tra museo e territorio si evidenzia, in un percorso che dalla Pinacoteca Civica e dalla Casa delle colonne, l’abitazione dove il Duranti trascorse gli ultimi anni della sua vita, conduce ai luoghi di culto del territorio, in un dialogo serrato tra passato e presente.
Museo faunistico dei monti Sibillini
Il Museo faunistico dei monti Sibillini è ospitato al primo piano di palazzo Leopardi e inaugurato nel 2006. Il museo custodisce la collezione tassidermica di Ignazio Rossi Brunori raccolta nell’arco di cinquant’anni, dove è testimoniata la fauna del territorio marchigiano con esemplari provenienti anche da altre regioni nazionali. Tra gli animali esposti vi sono la volpe, il tasso, la faina, lo scoiattolo, l’istrice, il lupo appenninico e il gatto selvatico. Per quanto riguarda l’avifauna sono da segnalare, tra le numerose specie rappresentate, la poiana, la coturnice, l’aquila reale e il falco Tennaculus, nonché vari esemplari di civette, gufi, barbagianni. Di particolare rilevanza è la presenza del chirocefalo del Marchesoni, dal nome del suo scopritore, un crostaceo branchiopede che costituisce una nuova specie unica al mondo, ritrovato nel Lago di Pilato del Monte Vettore nel 1954. Il Polo Museale ospita inoltre il Centro Visita del Parco Nazionale dei Monti Sibillini offrendo così un punto informativo per chi voglia intraprendere escursioni all’interno dell’area dei Sibillini.
EVENTI
In Febbraio si organizza il Festival del Tartufo Vero dei Monti Sibillini. L’evento è volto alla promozione del tartufo nero pregiato dei Monti Sibillini, dei prodotti tipici della zona montana e delle produzioni eno-gastronomiche legate alla tradizione locale. Sono presenti stand di prodotti tipici, eccellenze del territorio e artigiani in cui vengono proposti piatti a base di tartufo e prodotti locali. Il programma di ogni edizione rispecchia la volontà di evidenziare sotto ogni aspetto l’eccellenza di questo nobile prodotto, quale è il tartufo nero pregiato.
In settembre si organizza la Sagra della cucciola, parola che nel dialetto locale significa lumaca, in cui vengono proposti piatti tipici dell’area montana a base di lumache e che è ormai un evento consolidato e ben conosciuto dai “gourmet” della zona e anche dagli appassionati di questo piatto dal sapore deciso. Accompagnano gli stand eno-gastronomici mercatini dell’artigianato locale dislocati lungo le suggestive vie del centro storico.
Indirizzi
Palazzo Leopardi – Largo Duranti 5
63858 Montefortino
Tel. +39 0736 859101
pinacotecafortunatoduranti@info.it
www.pinacotecafortunatoduranti.it