Il Comune
Montelparo conta circa 900 abitanti e si trova in una posizione molto privilegiata nonché spettacolare: è infatti sospeso tra la Valle dell’Aso e la fertile campagna marchigiana.
I Musei
Il Complesso Conventuale di Sant’Agostino ospita oggi il Deposito attrezzato d’Arte Sacra, il Centro d’Interpretazione del Paesaggio Piceno e l’ostello. Il Convento di Sant’Agostino fu costruito dai Padri Agostiniani nel 1686 su disegno del Cav. Onofri da San Ginesio mentre la chiesa annessa venne costruita diversi anni dopo il Convento e aperta al culto nel 1730. Progettata dall’architetto Lucio Bonomi di Ripatransone (1669-1739) presenta un’imponente facciata dalle linee semplici e classicheggianti con impianto a croce latina e sette altari, presbiterio sopraelevato e abside semicircolare. All’interno, di particolare bellezza è la bussola che protegge l’ingresso, sopra la quale è collocata la cantoria con l’organo a canne realizzato da Odoardo Cioccolani nel 1855-56. L’altare maggiore o di S. Agostino fu ricostruito nel 1803 assieme alla balaustra in marmi policromi da Girolamo Giulietti. Dietro l’altare maggiore si è conservato un artistico coro lavorato in legno di noce datato 1750. Nel 1861-62 Convento e Chiesa furono acquistati dal comune di Montelparo con l’obbligo di tenere la Chiesa aperta al culto.
All’interno si ammirano splendide tele tra cui l’Elemosina di San Tommaso da Villanova attribuibile al pittore romano Domenico Corvi (1721-1803), Sant’Agostino che sconfigge gli eretici e le tele dedicate alla Madonna di Loreto e firmate dal pittore marchigiano Gilberto Todini (1701-1798), allievo del pittore veneto Francesco Trevisani.
Deposito attrezzato
di Arte Sacra
Il Deposito attrezzato di Arte Sacra di Montelparo conserva oggetti, come paramenti, candelieri e crocifissi appartenenti all’ordine agostiniano presente a Montelparo sin dal 1259. I frati Agostiniani dapprima insediatesi in campagna intrapresero la costruzione all’interno del centro abitato intorno al 1290. In seguito a slittamenti franosi e al terremoto del 1703 i frati ricostruirono il convento in un’altra parte del paese che consisteva di un terreno più solido. Successivamente alla soppressione degli ordini religiosi Chiesa e Convento passarono di proprietà al Comune. I Beni inizialmente furono conservati all’interno della Torre Civica del palazzo Comunale, poi il 18 luglio del 1998 fu allestito presso il convento un apposito spazio. Ad oggi il museo rappresenta una testimonianza della ricchezza ed importanza di tale ordine qui a Montelparo. Tra i pezzi più significativi si possono ammirare un crocifisso di madreperla intarsiato del XVIII secolo, una serie di piviali che vanno dal XV al XVIII secolo e alcuni antifonari miniati del XVI, XVII e XVIII secolo.
Centro d’Interpretazione
del Paesaggio Piceno
Il Chiostro di pertinenza del Complesso Conventuale ospita il Centro d’Interpretazione del Paesaggio Piceno che permette al visitatore di fruire del paesaggio circostante dall’interno della struttura con apparati didascalici e informazioni visive e scientifiche a supporto del godimento dello stesso, per via diretta, dall’esterno. Uno skyline che corre lungo le pareti del chiostro sintetizza la percezione geomorfologica del territorio a trecentosessanta gradi e dà rilievo alle caratteristiche botaniche, paesaggistiche, antropiche e artistiche che vengono percepite attraverso tre differenti chiavi di lettura: paesaggio animato, paesaggio rappresentato e paesaggio percepito.
Museo degli Antichi Mestieri Ambulanti
Il Museo degli Antichi Mestieri Ambulanti, situato accanto alla Chiesa di S. Michele Arcangelo, distribuito su tre piani, contiene una peculiare collezione di biciclette, costruite negli anni 1920-60, che venivano utilizzate per svolgere le più disparate attività lavorative: dal giornalaio al panettiere, al sarto fino al medico. La particolarità di questi pezzi sono anche gli accessori associati ad ogni bicicletta, come l’ombrello per ripararsi dalla pioggia o dal sole e i vari attrezzi relativi ai vari mestieri, come il rasoio del barbiere o le forbici del sarto. Degna di nota è sicuramente la bicicletta del gelataio in cui possiamo ammirare il contenitore che veniva riempito di ghiaccio per la conservazione del gelato o la bicicletta del pozzaiolo, antico mestiere oggi scomparso, di colui che scavava pozzi, corredata da ingegnose carrucole, secchi, oltre alla gabbietta che conteneva un uccellino per verificare che non ci fossero esalazioni di anidride carbonica. Questa degli Antichi Mestieri è una collezione privata pensata e realizzata grazie alla dedizione e costanza del Sig. Lauro Lupi e, se inizialmente nacque come Mostra itinerante con una trentina di biciclette, ad oggi consta di oltre 50 pezzi provenienti per la maggior parte dall’Emilia Romagna e dalle Marche. Esse rappresentano un modo di vivere quegli anni dove ingegno, manualità, sforzo e fatica umana emergono e arrivano fino ai nostri giorni.
EVENTI
In Gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio, si organizza l’ormai famosissima sagra del Baccalà in festa che si tramanda fin dal 1700. Infatti tradizione vuole che quando nel 1703 un terremoto distrusse gran parte del paese i frati chiesero aiuto ai concittadini per ricostruire il convento distrutto. Al termine dei lavori i frati offrirono loro un piatto a base di baccalà detto “lu coppu” che gli abitanti della zona non avevano mai assaggiato. Oggi la ricetta è rimasta la stessa e consta di baccalà con olio, aglio, prezzemolo e pepe nero e per l’occasione se ne preparano fino a 16 quintali.
In luglio si organizza la Festa anni 70 in cui il centro abitato si accende di colori e stravaganze con decorazioni eccentriche, abiti a tema, gruppi folkloristici, musica, balli nonché prelibatezze gastronomiche come aperitivi, dolci, panini, spiedini e polenta che ci riportano indietro nel tempo al clima festoso e scatenato di quegli anni.
Indirizzi
Museo Antichi Mestieri Ambulanti
Ex Monastero c/o Chiesa di San Michele Arcangelo
Museo di Arte Sacra
Ex Convento Agostiniano – Largo Marconi, 6
63853 Montelparo
www.comune.montelparo.fm.it